Codice Civile art. 2775 bis - Credito per mancata esecuzione di contratti preliminari (1).

Donatella Salari

Credito per mancata esecuzione di contratti preliminari (1).

[I]. Nel caso di mancata esecuzione del contratto preliminare trascritto ai sensi dell'articolo 2645-bis, i crediti del promissario acquirente che ne conseguono hanno privilegio speciale sul bene immobile oggetto del contratto preliminare, sempre che gli effetti della trascrizione non siano cessati al momento della risoluzione del contratto risultante da atto avente data certa, ovvero al momento della domanda giudiziale di risoluzione del contratto o di condanna al pagamento ovvero al momento della trascrizione del pignoramento o al momento dell'intervento nella esecuzione promossa da terzi.

[II]. Il privilegio non è opponibile ai creditori garantiti da ipoteca relativa a mutui erogati al promissario acquirente per l'acquisto del bene immobile nonché ai creditori garantiti da ipoteca ai sensi dell'articolo 2825-bis.

(1) Articolo inserito dall'art. 3 4 d.l. 31 dicembre 1996, n. 669, conv., con modif., nella l. 28 febbraio 1997, n. 30.

Inquadramento

La disposizione in commento è stata introdotta con la novella di cui all'art. 3, comma 4 d.l. n. 669/1996, conv. con modif. dalla l. n. 30/1997 allo scopo di rafforzare la tutela del promissario acquirente attraverso un unicum rappresentato da questa prelazione c.d. iscrizionale ossia condizionato alla trascrizione del contratto preliminare ineseguito.

Nel caso, invero non infrequente, del fallimento del promittente alienante introducendo un privilegio speciale immobiliare che assiste il credito del promittente compratore purché il preliminare risulti trascritto ai sensi dell'art. 2645-bis. La ratio della norma in commento è pertanto destinata a riequilibrare lo squilibrio che costui subiva in caso d'insolvenza del promittente venditore con conseguente del proprio credito nel concorso con gli altri creditori chirografari in sede fallimentare.

Il concorso con l'ipoteca

La scelta legislativa, tuttavia, non è andata esente da critiche della dottrina (Paolini, 887) per la genericità del testo e le conseguenti problematiche interpretative rispetto allo strumento giuridico scelto e non agevolmente inserito nell'impianto codici stico (Gazzoni, 724).

Poche le sentenze di merito mentre tra quelle di legittimità, a conferma delle riserve espresse dalla dottrina, emerge una certa difficoltà interpretativa del privilegio destinato, comunque a soccombere davanti all'ipoteca, impregiudicata la questione della prevalenza del creditore ipotecario che ha erogato al promissario acquirente — mutuatario i mezzi necessari all'acquisto.

Infatti, secondo Cass. I, n. 17270/2014 i privilegi immobiliari che possono prevaricare l'ipoteca sono quelli che trovano la loro ragion d'essere nella causa del credito, secondo i principi generali, e che non sono sottoposti ad alcuna forma di pubblicità, laddove il privilegio di cui all'art. 2775-bis si riconnette solo alla trascrizione del preliminare, il che sta a significare che esso è destinato a svolgere una funzione di vera e propria pubblicità costitutiva. Ne deriva che esso più che alla causa del credito va assimilato all'iscrizione ipotecaria, con la conseguenza che nel concorso conflittuale tra i creditori non chirografi la scelta del preferito rimanda non all'art. 2748, comma 2, ma al criterio temporale delle formalità di data antecedente. La decisione ricalca (Cass. S.U., n. 21045/09, nonché Cass. I, n. 4195/2012, Cass. I, n. 20974/2012 e Cass. VI, n. 341/2012) secondo le quali i crediti del promissario acquirente conseguenti alla mancata esecuzione del contratto preliminare trascrittoex art. 2645-bis , disattende la regola generale di prevalenza del privilegio sull'ipoteca, e va regolata secondo gli ordinari principi in tema di pubblicità degli atti.

Il contratto preliminare di compravendita immobiliare, stipulato con atto pubblico nei sei mesi anteriori alla dichiarazione di fallimento del promittente venditore, anteriormente redatto con scrittura privata, può essere revocato, rimasta provata la scientia decoctionis ai sensi dell'art. 67, comma 2, l.fall., in quanto volto a costituire in favore del promissario acquirente un diritto di prelazione, ex art. 2775-bis, ( Cass. I, n. 18181/2019).

Il regime di pubblicità

Come detto, laddove il contratto preliminare sia rimasto ineseguito e sia stato trascritto ai sensi dell'art. 2645-bis, il credito privilegiato speciale va ad insistere sul bene immobile oggetto del contratto preliminare purché permangano gli effetti della trascrizione al momento della risoluzione del contratto risultante da atto avente data certa, oppure al momento della domanda giudiziale di risoluzione del contratto o di condanna al pagamento, oppure ancora al momento della trascrizione del pignoramento o dell'intervento nell'esecuzione promossa da terzi, come dispone la norma in commento ed è comunque inopponibile ai creditori ipotecari limitatamente ai mutui erogati al promissario acquirente per l'acquisto del bene immobile nonché ai creditori garantiti da ipoteca ai sensi dell'art. 2825-bis. Ne deriva che va tenuto anche conto del termine di efficacia della trascrizione ex art. 2645-bis, n. 3. Infatti, a differenza del noto effetto prenotativo della trascrizione nel caso di domanda che permane stabile fintanto che la causa sia pendente salvi gli effetti dell'estinzione e del passaggio in giudicato della statuizione di rigetto (cfr. art. 2668), la trascrizione del contratto preliminare è limitata nel tempo, ossia entro un anno dalla data convenuta tra le parti per la conclusione del definitivo e in ogni caso entro tre anni dalla trascrizione, con l'evidente scopo di non influire per un tempo indefinito sulla circolazione del bene.

Va considerato inoltre che la prelazione appare limitata a quei preliminari che abbiano per oggetto il trasferimento di diritti reali immobiliari, con esclusione di quelli meramente modificativi degli stessi i medesimi.

Il privilegio speciale in commento può concorrere con quelli previsti agli artt. 2770-2775, che presidiano interessi non privatistici ed inoltre ove il promissario acquirente abbia trascritto la domanda prima del pignoramento, egli sarà preferito sia al creditore pignorante sia all'aggiudicatario, con la conseguenza che potrebbe, in caso di esecuzione in danno del debitore promittente far valere il suo acquisto in un successivo momento attraverso la rivendica o in opposizione all'esecuzione per rilascio incardinata dall'aggiudicatario, a patto che la domanda ex art. 2932 abbia avuto esito positivo.

Bibliografia

Chesi, Nuovo codice delle cause di prelazione, Bologna, 1990; Ciccarello, Privilegio (dir. priv.), in Enc. dir., XXXV, Milano, 1986, 730; Del Vecchio, Le spese e gli interessi nel fallimento, Milano, 1988, Garri, Acque (dir. pubbl.), in Nss.D.I., app., I, Torino, 1980; Miglietta, Prandi, I privilegi, in Giur. sist. Bigiavi, Torino, 1995, 192; Paolini, Alcuni aspetti problematici aspetti nel decreto legislativo in tema di tutela degli acquirenti di immobili da costruire, in Riv. not. fasc. 4, 2005 887; Parente, Nuovo ordine dei privilegi e autonomia privata, Napoli, 1981, 77; Pratis, Privilegio (diritto civile e tributario), in Nss.D.I., app., V, Torino, 1984; Ravazzoni, Privilegi (parte speciale), in Dig. civ., XIV, Torino, 1996; Ruisi, Palermo A., Palermo C., I privilegi, in Giur. sist. Bigiavi, Torino, 1980.

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